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Veduta della Valle dal Monte Resegone |
La Valle Imagna è una valle prealpina bergmasca che dista poco meno di 20 km da Bergamo che vanta una fauna e una flora meravigliose, essa confina con la val Brembana, al suo interno scorre il piccolo fiume Imagna.I suoi paesaggi racchiudono diverse testimonianze con un notevole patrimonio storico e culturale. Questa valle accoglie al suo interno 16 paesini: Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Barzana, Bedulita, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Locatello, Palazzago, Roncola S.Bernardo, Rota Imagna, Sant' Omobono Terme e Strozza.Gli abitanti della valle sono detti valdimagnini.
GEOGRAFIA DELLA VALLE:
La valle coincide con il bacino idrografico del torrente Imagna, la cui conca si estende in direzione nord-ovest/sud-est, scendendo dalle pendici del Monte Resegone fino alla confluenza dell'Imagna nel Brembo.
Il territorio è caratterizzato da una quindicina di villaggi di piccole dimensioni, a loro volta suddivisi in contrade. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di terrazzamenti e fabbricati rurali, soprattutto sul versante nord della valle che è più esposto al sole; sul versante sud, meno esposto al sole, gli insediamenti si basavano soprattutto sul commercio.

La maggioranza degli insediamenti si trova tra i 500 e i 700 metri di altezza, pur con insediamenti fino ai 1100.
La Comunità montana della Valle Imagna ricopre 17 comuni, di cui 13 del bacino della valle (Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Imagna, Fuipiano, Locatello, Roncola, Rota Imagna, Sant'Omobono, Strozza e Valsecca), per una superficie di 70,89 chilometri quadrati, e quattro della corona esterna (Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Caprino Bergamasco e Palazzago).
Capoluogo storico della valle era Almenno San Salvatore.
Citazione di Antonio Stoppani sulla Valle Imagna nel suo libro:"Il bel paese" così descriveva la Valle Imagna:
"Oh, come è bella questa valle! Quasi una conca ellittica, scavata in seno alle montagne, colle sponde di lividi calcari, e il fondo di neri schisti, che paiono carbone; ma riccamente coperta di boschi, di prati, di colli; e su quel manto di lieve verzura, rotto da severe bizzarre rupi, spiccano gli sparsi casolari, i paeselli, le chiese, le torri. Quando il cielo è azzurro, la valle somiglia ad un vaso di smeraldo storiato, con un coperchio di zaffiro trasparente"
STORIA DELLA VALLE:
La storia della valle parte fin dall'epoca della dominazione di Roma, quando qui si svilupparono piccoli e insediamenti di abitazioni, presenti anche in epoca longobarda.
L'epoca medievale, nella quale i borghi cominciarono ad assumere una fisionomia ben precisa, vide imperversare scontri cruenti, tra guelfi e ghibellini, tanto che in tutta la zona sorsero numerosi castelli e fortificazioni.
Conflitti che durarono fino al 1300 circa. La fazione dei Guelfi considerava il Papa come proprio capo, mentre al contrario i Ghibellini ritenevano che fosse l'imperatore di Germania. In principio furono i Guelfi a prevalere, ma i Ghibellini, non rassegnandosi alla sconfitta, chiesero l'appoggio di Matteo Visconti signore di Milano, offrendogli in compenso il dominio di Bergamo.
Foto d' epoca di Costa Imagna |
Egli sbaragliò i Guelfi. Ma i partigiani del Papa tentarono la riscossa, inizialmente fortunata, ma successivamente con il nuovo aiuto dei Visconti i Ghibellini riuscirono ad avere la meglio. Cominciò così per Bergamo e le valli una vera e propria tirannide nei loro confronti. Questi anni sono comunque segnati da successive ribellioni delle valli guelfe, che mal sopportavano di trovarsi sotto il dominio di signori ghibellini quali erano i Visconti. Nell'agosto, settembre e ottobre del 1363per esempio anche l'Imagna insieme ad altre valli si ribellò. Seguirono infiniti omicidi, estorsioni, tirannie ed incendi terribili.
Cepino, foto d' epoca |
Sempre per quanto riguarda quegli anni burrascosi che precedettero l'instaurarsi del dominio della Serenissima, esistono anche le cronache di Castello Castelli che danno un quadro fedele e preciso di cosa significasse in quel tempo vivere in Valle Imagna. I racconti del Castelli, che vanno dal 1378 al 1407, sono un susseguirsi di rapine, incendi scorrerie e violenze, uccisioni da entrambe le parti.
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere le piccole comunità che, forti del proprio isolamento, seguirono le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Ai veneziani subentrò, nel 1797, la Repubblica Cisalpina, subito sostituita però dagli austriaci, che la inserirono nel Regno Lombardo - Veneto.
Con l'unità d'Italia avvenne un primo ma deciso processo di industrializzazione, che permise un notevole miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti.
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